Il Ricevimento

Il nostro ricevimento di nozze si terrà presso il Castello il Palagio a San Casciano Val di Pesa (indirizzo). Il castello è facilmente raggiungibile sia per chi proviene da Firenze sia per chi proviene da Grosseto – Siena.

(credits: http://www.castelloilpalagio.eu/it/)

Il Castello il Palagio è un castello medievale risalente al 1200, dimora storica, con ampio parco, giardino all’italiana e cappella. E’ immerso nella campagna del Chianti, tra vigne, oliveti ed antiche pievi. Il castello si cinge attorno ad uno splendido cortile che conserva ancora intatta tutta la bellezza della sua architettura medievale.

Antichissimo possedimento della famiglia Canigiani il Palagio appartenne per due secoli alla Repubblica Fiorentina. Alla fine del XVII secolo venne ceduto ai Baroni Miniati di Dino, antica famiglia fiorentina, che lo adibirono a villa signorile, ingentilendone l’aspetto ed arricchendolo di opere d’arte.

Il Palagio si trova a Mercatale – già Mercatale dei Campoli, importante centro nato come conseguenza della forte crescita economica del XIII° secolo come punto di scambio per i castelli della zona – nel cuore del Chianti Fiorentino.

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Storia

Diversi eventi hanno segnato la storia di questo fortilizio che per la sua mole e la sua imprendibilità resistette a numerose incursioni nel corso dei secoli; infatti la poderosa base a scarpa e le possenti mura quadrilatere sovrastate dalla torre centrale, che serviva da avvistamento e da mastio unita alla valentia dei difensori, impedirono lo strazio e le distruzioni che subirono altri edifici della zona.

Il castello risulta conosciuto sin dal 1252, secondo alcuni manoscritti che lo menzionano e che sono conservati nella vicina Badia di Passignano, ma si suppone che esso sia molto più antico.

Nel 1260 i Ghibellini, dopo la vittoria nella battaglia di Monteaperti, devastano l’area distruggendo il vicino villaggio di Campòli, ma il Palagio rimase indenne come durante la calata in Italia dell’Imperatore Arrigo VII, che ebbe per teatro gran parte della zona di San Casciano Val di Pesa, nel Chianti.

Qualche decennio dopo, nel 1320, venne ingrandito e quasi raddoppiato, sino a raggiungere dimensioni ben più ampie delle attuali, divenendo una vera e propria roccaforte di difesa e punto di partenza di azioni offensive.

L’anno 1326 vede le incursioni e le distruzioni del signore di Lucca Castruccio Castracani, che a lungo sostò nei dintorni, mentre cinquantanni dopo presso il vicino Ponte di Romagliano – oggi nel territorio di Sambuca Valdipesa – l’esercito del capitano John Hawkwood (Giovanni Acuto) fu fermato dalle milizie del Buondelmonti provenienti dal Palagio; ormai la fortezza con le sue mura imprendibili era luogo di difesa usato anche come trampolino di lancio per azioni offensive, oltre che anello fondamentale nella catena difensiva che da San Casciano giungeva, passando per Mercatale, a Sant’Andrea a Fabbrica.

L’edificio nasce ad un piano, posato al di sopra al redondone in pietra della base scarpata ed è ancora visibile traccia della copertura a capanna originaria ripetuta anche sulla torre, ove però era in legno come si usava al tempo. Dopo l’ampliamento del XIV° secolo tutta un’ala viene rialzata con conseguente demolizione dell’antica copertura, sostituita con struttura piana anche sulla torre, a sua volta elevata di un piano. La struttura originaria non era dotata di merlatura, quella esistente è parte della ristrutturazione neo-gotica effettuata alla fine dell’ottocento. Appartenuto inizialmente alla famiglia Visdomini di Petrojo (da cui discese il patrono del Chianti San Giovangualberto) e successivamente ai Canigiani che possedevano anche il castelletto di Montefolchi, Il Palagio fu per due secoli della Repubblica Fiorentina. Con la rinascita granducale e la fine delle continue emergenze militari, anche Il Palagio, per mano dei nuovi proprietari Baroni Miniati, si trasforma in villa e si arricchisce di opere d’arte, mentre nuovo impulso viene dato all’agricoltura ove la vite e l’ulivo fanno la parte del leone.

Nel 1880 il castello ha subito dei restauri che, consegnando elementi architettonici tipici del neoclassicismo, hanno reso maggiormente ospitali i suoi ambienti, ingentiliti da particolari di grande eleganza.

Quello che vediamo oggi del Palagio è grutto di un restauro iniziato nel 1910 dall’architetto Giuseppe Castellucci che seguendo la moda del tempo ha praticamente reinventato il castello in stile neomedioevale. Tutta la struttura fa perno sulla torre con la merlatura di stile guelfo e sul bel cortile centrale sul quale si affaccia una loggia coperta.

Con la ristrutturazione si dette nuovo impulso anche alla vasta tenuta, per cui a lato nascevano nuovi locali per la fattoria con il frantoio, le nuove cantine ed i magazzini dove, a distanza di 120 anni, ancora si vinifica con criteri tradizionali ed il vino porta ancora l’emblema di questa antica fortezza a cui per la maestosità e l’importanza, fu imposto il nome de Il Palagio.